Archivi del mese: febbraio 2013

LA CRISI DEI PARTITI, la teoria dell’abbuffata


In questi giorni di campagna elettorale , da ogni schieramento si sento solo promesse mirabolanti , sembra essere con gli amici dopo una battuta di caccia ognuno la spara più grossa dell’altro, sulla cacciagione presa o mancata di un soffio. I parti sono diventati  parti liquidi , cioè non hanno più quei apparati che li tenevano in contatto con l’elettorato, i giornali di partito sono morti le tv di partito nate e morte in un breve arco di tempo. Durante le indagini sugli sprechi e ruberie dei vari gruppi politici , abbiamo visto una marea di cene , di feste fatte per attirare il consenso, ma può una cena o un evento portare consenso?

Prendendo spunto dal modus operandi di alcuni partiti che in Medio Oriente hanno conquistato il potere nella nota “primavera araba” , ci domandiamo come mai capi partito e illustri politologhi, non hanno studiato la macchina del consenso creata da questi partiti confessionali? A noi personalmente non piacciono , non piace l’equazione Dio= Partito Partito=Dio però perché buttare soldi per cene o eventi vedi caso Fiorito , e non progettare qualcosa che sia al servizio del cittadino e non pura esibizione di cafonaggine . Secondo voi cari Residenti è meglio una cena con 100 persone compresa abbuffata e solito sermoncino politico dopo l’ammazza caffè , oppure in un quartiere come il nostro , creare un centro per i bisogni degli anziani o dei portatori di handicap? Questo darebbe un altro significato alla politica , finalmente la politica al servizio dei cittadini, per le famiglie per i diversamente abili , ma vuoi mettere questo con una di ostriche e champagne “Ai due ladroni”.Ci piacerebbe sentire qualche opinione al riguardo , poi approfondiremo l’argomento , parlando anche di un ritorno per l’occupazione.

NUOVO SPETTACOLARE INCIDENTE A VIA NIZZA


Roma-20130205-00825Roma-20130205-00827Nuovo spettacolare incidente oggi pomeriggio a via Nizza angolo via Mantova, tra un taxi e una 500 , anche questa volta per mera fortuna nessun ferito grave , in quel momento del pomeriggio via è l’uscita da un vicino asilo d’infanzia dove genitori e  bambini  uscendo passano proprio in quel tratto , come molte volte richiesto mancano i para pedonali sui marciapiedi a salvaguardia delle persone e poi mettiamoci un semaforo per favore. Il taxi fortunatamente per lui invece di schiantarsi contro il muretto, che d’incidenti ne ha visti tanti, si e infilato tra il muro e i secchioni dell’Ama. Taxi nuovo praticamente distrutto, grande spavento per la giovane guidatrice , come al solito le nostre segnalazione vanno a vuoto , non vogliamo che succede come per i sottopassi , per poi leggere le solite dichiarazioni di circostanza, sarebbe ora che qualcuno si assume le proprie responsabilità. L’infortunistica del 2° gruppo è intervenuta circa 1 ora dopo l’incidente , come mai ? Il 2° gruppo ha una sola autovettura attrezzata per i rilievi infortunistici , quindi non è dotata del dono dell’ubiquità, elementare.

LA POLITICA NEL 2° MUNICIPIO SCRANNI DESERTI


Per discutere quest’ordine del giorno , che non trattava un argomento politico, ma bensì la tragedia dei sottopassi, volete sapere come è finito giovedì il consiglio ? Scranni semi deserti, mancanza di numero legale, discussione rinviata.

Mozione urgente ex art. 32 comma 8

Premesso che nelle prime ore del mattino di domenica 27 gennaio due persone sono rimaste carbonizzate in una delle uscite di sicurezza del sottopasso di Corso d’Italia;che l’incendio è stato probabilmente causato da alcuni cartoni accesi nel tentativo di difendersi dal freddo; che nei sottopassaggi e nelle uscite di sicurezza, che si susseguono da Porta Pia fino a Porta Pinciana, albergano in permanenza persone che non hanno altro modo per ripararsi dalle intemperie; che queste persone oltre che nell’indigenza versano in uno stato di particolare debolezza  dovuta alla denutrizione spesso unita all’alcolismo; considerato che questo stato di cose è incompatibile con i requisiti minimi di una società civile:

il consiglio del II municipio 

esprime cordoglio e sgomento per la tragica morte delle due persone;impegna il presidente e la giunta ad adoperarsi per assistere le persone che si trovano nelle condizioni sopradescritte e a monitorare costantemente la situazione onde prevenire tragedie del genere; impegna altresì il presidente e la giunta a coordinarsi con le istituzioni politiche e amministrative onde garantire la sicurezza e il decoro dei luoghi normalmente deputati  a uscita di emergenza o a transito delle persone.

Roma, 29 gennaio 2013                            Consiglieri: Alessandro Ricci

IL PARCHEGGIO SOTTERRANEO DI PORTA PIA.


Lo abbiamo già scritto tanto tempo fa, ma visto che in questi giorni si riparla del parcheggio sotterraneo di Porta Pia , vogliamo dire la parola fine su questo argomento, finiamola con i sogni, il parcheggio sotterraneo è stato acquisito  in concessione al ministero delle Infrastrutture, che ci effettuerà  lavori dal costo di 6 milioni di euro. Gli accessi ci sono già, vanno solo riaperti e sistemati. I posti saranno riservati ai dipendenti del Ministero. Tutta l’area di sosta sopra alla piazza sarà riorganizzata con cambi della segnaletica e il riordino complessivo della viabilità». In passato, però, si era parlato di un parcheggio di almeno 300 posti. Non è possibile aprire un parcheggio così grande. In realtà quella zona sottostante alla piazza nasce come area di risulta. I vigili urbani di Roma capitale per anni l’hanno utilizzata come rimessaggio. Nella zona ci sono precisi vincoli di sicurezza e archeologici. Per questo con la legge 369/90 – Interventi per Roma Capitale  si è deciso di affidarlo al Ministero, che ci realizzerà un parcheggio di centouno posti : di cui 65 per le auto e 36 per le moto. E ai residenti? Niente solita lotta per il posto.

LA COMUNITA’ DI S. EGIDIO – I SOTTOPASSI E L’IPOCRISIA


Pubblichiamo una riflessione di un sacerdote sulla Comunità di S.Egidio, spero che abbiamo chiarito che noi siamo favorevoli per ogni forma di associazionismo sia laico che cattolico , qualche aderente ci ha bacchettato dicendoci : “..prego non siamo un’associazione ma bensì una Comunità”. Compresa la grande differenza, sicuramente un conto è l’associazione della bocciofila un conto è far parte di una comunità di credenti, a questo proposito vorremmo dire che forse i bisognosi , gli indigenti non guardano le sigle , ma guardano chi li aiuta e chi li conforta , forse il lato che a qualcuno di noi non piace , è il lato politico della Comunità , intendiamoci non il colore, ma la politica che la Comunità ha svolto in Italia e a Roma , un potere politico, tra i poteri politici, chiuso il problema il nostro è solo un punto di vista , ben venga la Comunità di Sant’Egidio per il bene dei poveri e le persone bisognose. A ulteriore testimonianza, del nostro modo di fare informazione, oltre la lettera del sacerdote , pubblichiamo un articolo del Corriere della Sera al riguardo dei sottopassi.

Lettera ricevuta.

Ho visto quanto avete scritto a proposito di quei due poveretti morti in un incendio in un sottopassaggio non lontano da Porta Pia; permettetemi di dirvi che siete attenti a quanto succede di tristissimo nella nostra città a causa dell’abbandono in cui versano centinaia e centinaia di senza tetto avvolti in una povertà devastante; fate bene a seguire con attenzione quanto di doloroso accade per le strade della nostra amata città; tuttavia permettetemi anche di osservare che a me sembra che non siate stati bene informati sulla molteplice attività della Comunità di Sant’Egidio, allorché si sostiene che essa sia assente dalla zona in cui è avvenuta la tragedia; vi assicuro, e ve lo dice una persona, che è anche sacerdote, ormai da anni impegnato con gli amici di Sant’Egidio, che ogni settimana, più volte, la Comunità passa in quei luoghi offrendo da mangiare e amicizia. Qualche volta, come volontario, ho avuto la possibilità di passarvi anch’io. Ed è comunque straordinaria la presenza del mondo cattolico romano in mezzo ai poveri. Si può fare di più? Certo, si può sempre migliorare! E con il contributo di tutti!
Grazie.

Con i più cordiali saluti, P. Vincenzo Lai

I SOTTOPASSI E L’IPOCRISIA

La scelta, alla fine, è stata semplice: girarsi dall’altra parte e tirare avanti come se nulla fosse successo. C’è qualcosa di inverosimile e di osceno nell’atteggiamento della nostra città a quasi una settimana di distanza dalla morte dei due ragazzi somali carbonizzati nel sottopassaggio di corso Italia, a due passi dalle vetrine di via Veneto. Inverosimile perché, come hanno documentato per giorni I cronisti del Corriere, niente è cambiato, nemmeno per banali ragioni di decenza o ordine pubblico: due o tre rampe di scale bastano ancora oggi per entrare nel sottosuolo dei dannati, in quella specie di mondo di sotto appena sfiorato dalle ruote delle nostre macchine; cartoni, asciugamani, lettini, coperte, stufette, speranze, fame e freddo, terra e acqua, lo stesso accampamento di sempre per decine, centinaia di naufraghi sociali, etichettati sotto il marchio di «invisibili».

Osceno perché questi invisibili sono vittime di una nostra ipocrisia collettiva che affonda in un mito letterario: quello del barbone libero e selvaggio che non vuole, badate bene, non vuole essere salvato, del giovane straniero on the road o del marginale eternamente alla macchia. Stupidaggini: provateci voi, quando il termometro scende a zero, a rifiutare fieramente un rifugio in nome della libertà. Ancora pochi giorni fa, dopo la morte dei due ragazzi somali, il sindaco Alemanno si è fatto interprete di questo sentire comune che, a nostro avviso, non ci onora granché: «Noi sgombriamo le aree ma ci ritornano per loro scelta, rifiutando i luoghi di assistenza», ha spiegato (citiamo l’Ansa, salvo smentita). Poi ha ricordato una proposta d’ordinanza di Giordano Tredicine (teorico della non integrazione dei rom) per il ricovero coatto dei senza fissa dimora, rammaricandosi perché la legge attuale ritiene una violazione dei diritti della persona «fare ricoveri senza il consenso» (del ricoverato, ndr). Può anche darsi che ci sia del vero. Ma noi temiamo che il problema stia proprio nell’impostazione marziale della questione.

Le parole svelano le nostre anime: il ricovero coatto evoca cattura e deportazione, serrature e furgoni cellulari, insomma un blitz, un Cpt al posto di una casa famiglia, un’idea di cristianesimo senza Gesù, di identità senza misericordia, di spada al posto della croce, che è poi il rovesciamento diabolico del messaggio del Redentore ed è quello che alla fine offriamo a tanti disperati stranieri. Lontani da un’assistenza fatta di piccoli passi, gesti lenti, parole sommesse, dal senso di un recupero. Cinquemila anime perse vagano così per Roma e non basta la fatica meritoria di volontari, religiosi, associazioni come Sant’Egidio, degli stessi operatori comunali. Ma se tutto questo non basta, la risposta non sta in una retata, sta piuttosto in una rete: di protezione. Quando capiremo che non si tratta di dare la caccia a cinquemila fuorilegge ma di aiutare cinquemila esseri umani, quelli smetteranno di scappare. Una metropoli come la nostra può ben assorbire cinquemila persone senza accalappiarle… se e quando accadrà, prima dei sottopassi avremo liberato le nostre coscienze.

Goffredo Buccini – Corriere della Sera Roma – Roma.corriere.it

 

FACCIAMO QUALCHE DOMANDA ALL’ACEA


Prendendo spunto dalla vicenda dei sottopassi , recentemente saliti in auge della cronaca dopo la morte di due clochard , il collegamento è relativo alla scarsa o totale mancanza di illuminazione degli stessi , ci colleghiamo alla segnalazione che una residente dei Parioli ha fatto all’ufficio Staff della presidenza del 2°Municipio a riguardo della scarsa illuminazione di piazza Ungheria. La risposta è stata che la competenza per la scarsa illuminazione è dell’ACEA ENERGIA , che la richiesta è stata inoltrata ..bla, bla , bla e alla fine cordiali saluti. La nostra opinione sui Municipi è semplice, al cittadino interessa fino a un certo punto che colore o quale maggioranza comanda, ma al cittadino interessa che ci sia un’amministrazione efficiente e che i servizi siano all’altezza di una capitale europea. Purtroppo molte volte nei parlamentini municipali, si discute dei massimi sistemi e poco dei piccoli problemi quotidiani, lo vediamo con la crisi della maggioranza di centro-destra che da circa un anno paralizza le attività del nostro municipio. Allora facciamo qualche domanda all’ACEA :

– Perché i sottopassi luoghi dove già in passato sono avvenute disgrazie, non sono illuminati decentemente ?

– E’ possibile migliorare l’illuminazione di piazza Ungheria , eliminando quei coni d’ombra pericolosi per le persone e per evitare incidenti , con conseguenze anche gravi ?

Nel mese di ottobre scorso, stavamo vedendo il ministro dell’Ambiente  lodare che i cittadini trovassero ancora la poesia nel vedere le stelle, a parte che il governo Monti le stelle le ha fatte vedere in altro modo, ma l’idea era quella di:

«a) spegnimento dell’illuminazione ovvero suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne;
b) individuazione della rete viaria ovvero delle aree, urbane o extraurbane, o anche solo di loro porzioni, nelle quali sono adottate le misure dello spegnimento o dell’affievolimento dell’illuminazione, anche combinate fra loro;
c) individuazione dei tratti di rete viaria o di ambiente, urbano ed extraurbano, ovvero di specifici luoghi ed archi temporali, nei quali, invece, non trovano applicazione le misure sub b);
d) individuazione delle modalità di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione, in modo da convergere, progressivamente e con sostituzioni tecnologiche, verso obiettivi di maggiore efficienza energetica dei diversi dispositivi di illuminazione».

Quello che ci lasciò di stucco e che si proponesse ciò, quando anche i pupi sanno che dove non c’è luce , ci sta terreno fertile per il malaffare e aumentano i pericoli per i cittadini. Se a qualcuno interessa alleghiamo, una documentazione del 2009 , relativamente la storia dei sottopassi , attenzione alla data 2009 solo 3 anni fa.

Acea Inches chiedono intervento municipio

 

No ai lavori nel Parco di Villa Massimo


Pubblichiamo volentieri, il comunicato stampa del Comitato Villa Blanc relativamente alla trasformazione di Villa Massimo in pensionato della potente Università Luiss con tanto di parcheggi , foresteria e di ristorante.

COMUNICATO STAMPA

Il Comitato Villa Blanc esprime la propria solidarietà e si unisce ai cittadini indignati per l’avvio dei lavori nel Parco di villa Massimo, che concretizzano l’ennesima prevaricazione ai danni degli abitanti e del verde pubblico del Terzo Municipio.

Dopo la trasformazione dei giardini di Piazza Winckelmann in un Luna Park a pagamento, dopo la concessione alla Luiss di Villa Blanc, importantissima Villa storica destinata dal Piano Regolatore vigente a Verde Pubblico e servizi pubblici locali, per istituire un Master universitario con annessi ristorante, foresteria e 8 parcheggi interni, la privatizzazione del Parco di Villa Massimo, già impoverito da due precedenti progetti di “riqualificazione” e dal taglio dei pini esistenti, mette in evidenza la responsabilità delle amministrazioni nel mancato rispetto dei vincoli e delle leggi vigenti.

Gravissime sono le responsabilità della Giunta e dell’amministrazione comunale, ma gravi appaiono anche le responsabilità del III Municipio, che anche questa volta, come già per Villa Blanc, non ha saputo opporsi efficacemente al progetto, per difendere il verde pubblico del quartiere e rappresentare le giuste esigenze dei cittadini.

 COMITATO VILLA BLANC

VIA NIZZA STRADA VERDE O STRADA PERICOLOSA?


Stamane alle 7,20 , un pedone e’ stato investito da un autobus mentre attraversava la strada nel tratto finale di via Nizza vicino a viale Regina Margherita, gente che ha assistito all’incidente ha dichiarato che il mezzo pubblico della linea 80 ripartendo dalla fermata, ha effettuato una partenza sprint e ha preso in pieno un cinquantenne, lo stesso è stato poi soccorso con l’ausilio di una autoambulanza e ricoverato in codice rosso. L’uomo a tutt’oggi è ricoverato in gravi condizioni in ospedale .Noi come al solito abbiamo segnalato il pericolo di questa via , il pericolo degli eccessi di velocita’ , per questo avevamo chiesto dei parapedonali nei punti piu’ pericolosi, avevamo chiesto un vero semaforo all’incrocio con via Mantova per limitare la velocità, cosa e’ stato fatto di questi preziosi suggerimenti? Ad oggi nulla. E continuano gli incidenti a cose e persone, nell’indifferenza delle autorità preposte.