Archivi del mese: settembre 2012

PROFESSIONE ? AMMINISTRATORE DI PARTITO


Abbondantemente stempiati, viso paffuto, corporatura robusta , veri gourmet nutriti d’ amore per la buona cucina in ristoranti di un certo livello, pizzo (due su tre), giacca e cravatta, saccocce vuote per non destare sospetti e conti correnti nascosti preferibilmente all’estero, sguardo e atteggiamento da “non sono stato io e se sono stato io… fan tutti così!”, amore per investimenti fuori dall’Italia.
Francesco Belsito, Luigi Lusi, Franco Fiorito: ecco in breve l’identikit degli ex tesorieri, rispettivamente di Lega Nord, Margherita, Pdl. Certo i leader politici nostrani, sono troppo occupati in ragionamenti di alta politica , il denaro per loro è sterco del diavolo, però ci domandiamo quali erano le capacità amministrative dei tre personaggi prima della nomina ad amministratori? Laurea alla Bocconi in economia ? Ex direttori di banca o promotori finanziari ? Ragioniere del salumaio sotto casa ? Amministratori di condominio ? Mistero nessuno lo sa.
Noi non vediamo differenze, però ritroviamo un fattore comune proprio per merito di questo denominatore comune: il tesoriere indagato per appropriamento indebito e peculato, a causa della scomparsa di milioni di euro dalle casse dei rispettivi schieramenti politici. Altre differenze? Alcuni dettagli per esempio sull’uso in parte diversificato dei soldi che gestivano nelle loro mani:
Franco Fiorito da Anagni (classe 1971), detto dai più Er Turco (per le fattezze fisiche) e Er Batman da alcuni (pare per via di un “volo” da una motocicletta ferma), già esponente di An, è stato sindaco della sua cittadina (che lo ricorda per le targhe in onore di Mussolini e della Marcia su Roma) dal 2001 al 2004, quando passò alla provincia di Frosinone e l’anno dopo alla Regione. E’ il protagonista principale – per il momento – dello scandalo riguardante i fondi regionali del Lazio utilizzati, anzichè per scopi politici -amministrativi (magari civili), per feste, abbuffate, investimenti immobiliari e per rimpinguare le tasche dei Consiglieri regionali. E’ infatti lo stesso Fiorito ad aver parlato di una “stecca para”, ossia 100mila euro all’anno a ogni Consigliere, che si aggiungevano ai già 13mila euro mensili e benefit di mille tipi.
Dalle indagini che vedono l’ex tesoriere accusato di peculato, sta emergendo un intero “Sistema Lazio”, che, secondo i dati resi noti da Repubblica, ha dilapidato 21 milioni di euro di finanziamenti destinati al “rapporto tra elettore ed eletto, al corretto funzionamento dei gruppi” e spesi in ostriche, puttane, viaggetti, Ulisse di cartapesta…
Francesco Belsito, genovese, classe 1971 (stessa annata , particolarmente buona!), fino ad alcuni mesi fa si occupava delle casse della Lega Nord. I maneggi suoi e della sua cerchia di amici, in confronto al “Sistema Lazio” potrebbero sfigurare. Il nome di Belsito , ricordiamo ai lettori , si lega irrimediabilmente a quello della famiglia Bossi, visto che era lui a smistare le paghette di …mila euro al mese per i figli del Senatur e a “favorirne” l’acquisto di macchine, ma anche a garantirne una buona istruzione in Albania. Ma il grosso dell’opera di maneggio pare sia avvenuto grazie allo spostamento dei fondi della Lega Nord (leggasi finanziamenti pubblici) su conti in Tanzania e Cipro.
Poi arriviamo a lui, Luigi Lusi, romano, classe 1961. Ex tesoriere della Margherita, forse per questioni anagrafiche, ha avuto più tempo per organizzarsi ,insieme alla moglie , nel sottrarre capitali “al partito”; infatti, al momento, risulta il numero 1, artefice di un vuoto di circa 70 milioni di euro nelle casse della Margherita. Oltre a qualche immobile italiano, Paese suo prediletto di investimento era il Canada, dove i capitali venivano trasferiti, ad ogni 300.000 mila euro “accumulati”. Incarcerato, ora è agli arresti domiciliari presso un convento in Abruzzo, ricordiamo anche qualcun altro, dopo i peccati il convento è un rifugio sicuro. Ora et labora.

IL QUARTIERE CHE FU’


Pubblichiamo i ricordi di un residente, di sicuro come per molti di noi, per Alberto il quartiere non è cambiato certamente in meglio, anche noi ricordiamo la pulizia notturna del mercato da parte di quella che allora si chiamava Nettezza Urbana, oggi di pulito ci sta ben poco e di urbano ancora di meno, poi nel restauro anni 80 fu tolto il tunnel che stava dentro il mercato, che serviva per il carico e scarico delle merci, l’idea fu quella di fare un magazzino nel sottosuolo, magazzini che nessuno usa, le merci stanno tra i banchi oppure in celle frigorifere dei singoli negozi, fu tolta una comodità che non faceva congestionare di camino le vie intorno, per dei magazzini mai usati. Ci ricordiamo che sotto il tunnel vi erano dei banchi singoli di preciso non ricordiamo se 4 o 6, dove vi era il vinaio, chi vendeva le uova e il banco dove in autunno si acquistavano dei saporiti funghi porcini, accidenti ai ricordi….

Il mercato con il tunnel, la fontanella e il panifico Scansani ad angolo

I ricordi di Alberto –

Quanto a ricordi vi frego tutti (credo). Sono nato a Via Alessandria 83 anni fa e ci vivo ancora, malgrado tutto. Mi è chiaro il ricordo del profumo dei biscotti Gentilini, del caffè tostato di Contrucci, del mercato coperto attraversato dalla strada che però era accessibile solo agli autocarri che dovevano scaricare (sarebbe bene ripristinarla), delle colonne di ghiaccio che andavo a prendere con mia madre da Peroni a Via Brescia, i cavalloni dei carri Peroni, gli spazzini che lavavano la strada con la pompa, la possibilità di sceglierti il posto all’ombra dove parcheggiare. Altri tempi. Quello che mi amareggia è la fine di ogni sentimento di civiltà di certa gente che butta in terra carte, bottiglie e tutto ciò che non vuol tenere in mano fino al prossimo cassonetto, la cosiddetta movida dei ragazzi che fino a tarda notte schiamazzano ignorando il diritto al riposo degli abitanti. Non si può confrontare il nostro quartiere di oggi con quello di 60 anni fa.

Alberto C.

LA LISTA SCARLATTA DEL CONDOMINIO DI CORSO D’ITALIA 106


Un nostro residente ci ha inviato due belle foto del hotel o condominio di Corso d’Italia 108 , una foto dove c’era un elenco dei 71 interni dello stabile, dove si potevano contare 89 nuclei famigliari e 2 associazioni, una è un’associazione culturale denominata, l’altra è una società che costruisce e vende siti web e si chiama  con tanto d’indirizzo e recapito telefonico in – Corso d’Italia, 108 – 00198 Roma (Italia) – PARTITA IVA 062739….. , si proprio così una società con fini commerciali dentro uno stabile che dovrebbe ospitare precari e persone in difficoltà. Nell’altra foto di domenica mattina, la lista non c’è più . Sparita, mistero.

Degli 89 nuclei famigliari, solo 11 sono di etnia italiana, gli altri 78 nuclei sono extracomunitari, di cui il 60%  sono mussulmani , il resto sono quasi tutti di origine sud-americana. Ritornando alla lista dei condomini, certamente affissa ad uso e consumo della posta e della Polizia di Roma Capitale, questo perché per richiedere la residenza è di rito una visita della municipale, per accertare l’effettiva presenza dei richiedenti, la lista è durata solo un giorno, poi già domenica mattina la lista era sparita, forse qualcuno dei capi che di fatto gestiscono l’hotel nella lista ha visto un pericolo per l’organizzazione, che di fatto    è residente nel quartiere, ma in sostanza è un’entità estranea sia nelle problematiche che nell’identità dei residenti che come noi vivono da anni nel Quadrilatero del Macro. Noi non pubblichiamo la lista, per rispetto della privacy delle persone, però pubblichiamo quella del vuoto rimasto domenica mattina.

 

Contro ordine compagni niet lista

ARROGANZE JUVENTUS


Sarà che nella piccola Torino sabauda, non hanno mai digerito che la capitale dell’ Italia sia Roma , sarà che noi stavamo a Torino quel 10 maggio 1981 e abbiamo in mente il gol di Ramon Turone , sarà che non abbiamo mai visto “30 scudetti in campo”, sarà che a noi piace il calcio pulito e no quello che odora di farmacia, sarà che noi siamo romani e romanisti, però vogliamo sottolineare l’arroganze della Juventus con alcune perle di dirigenti, giocatori e ricordare la sentenza della Cassazione sullo scandalo doping , vi consigliamo un giretto su http://www.facebook.com/pages/IO-ODIO-LA-JUVE/203613677482 così si capisce che non siamo soli.

Marotta su Zeman .”Drammatico è, forse un aggettivo troppo forte – dice Marotta a Sky Sport – esagerato. Chiaramente, definiamolo un uomo di spettacolo e, quindi, come tale può avere consensi o fischi”

Massimo Carrera non si presenta in conferenza stampa e lo storico rivale juventino, Zdeněk Zeman, ne fa una questione di “stile”. Ma a preoccupare il tecnico bianconero non sarebbe la partita contro la Roma bensì l’accusa per duplice omicidio colposo per la quale andrà a processo il prossimo 9 ottobre.

Claudio Filippi il soldatino ubbidiente. A fine partita per la Juve parla Claudio Filippi, il preparatore dei portieri. Una scelta di Conte, che lo ha preferito a Carrera.«La Juve ha fatto una partenza splendida. Noi lavoriamo tutta la settimana con il mister Conte e questo è il risultato del lavoro con il nostro tecnico. Carrera? E’ una scelta di Conte. Mi ha detto di venire a fare questo incontro con voi e io ho accettato» 

Cobolli Gigli L’ex presidente della Juventus: “Il boemo dovrebbe ritirarsi e fumare con gli amici al bar dello sport, la Roma avrebbe dovuto prendere Montella. Napoli e Juventus si contenderanno lo scudetto”

Vialli “Zeman è una persona molto intelligente, ma è anche un grandissimo paraculo, combatte le battaglie che gli convengono e le altre se le dimentica.

Sentenza Cassazione. Per quanto riguarda l’accusa di doping (legata alla presunta assunzione di epo) la Corte ha respinto il ricorso della Procura di Torino contro la sentenza emessa dalla Corte d’Appello nel Dicembre 2005 confermando l’assoluzione sia di Giraudo che di Agricola.
Per quanto invece riguarda l’accusa di frode sportiva la Corte di Cassazione ha accolto sì il ricorso della Procura, annullando l’assoluzione pronunciata in appello, ma ha anche dichiarato scaduti i termini di prescrizione del reato ponendo così fine al processo. Il ricorso per il reato di frode sportiva è stato accolto dalla Cassazione in quanto, pur non essendo all’epoca dei fatti ancora in vigore la legge sul doping (introdotta nel 2000), è stato ritenuto, differentemente da quanto espresso nella sentenza d’Appello, che le accuse in oggetto (ovvero la somministrazione eccessiva di farmaci) potessero comunque essere considerate come violazioni della legge del 1989 appunto sulla frode sportiva.

Dopo la sconfitta con la Juventus e i fischi alla squadra e all’allenatore, ci viene in mente «Hic manebimus optime». Resteremo qui ottimamente. L’esortazione attribuita da Tito Livio (Storia di Roma «Ab Urbe condita», libro V) a un console romano che avrebbe esortato il suo drappello ad accamparsi nei pressi della curia dopo l’incendio di Roma ad opera dei Galli nel 390 avanti Cristo, questa frase deve rimanere in mente dei Romani e dei romanisti della nostra città. I senatori che stavano decidendo se abbandonare Roma presero quell’esortazione come beneaugurante. E restarono. Anche noi resteremo qui ottimamente.

 

 

ECCO COSA E’ L’IDENTITA’ DI UN QUARTIERE


Questo post è dedicato alla precaria, attualmente residente nell’hotel di Corso d’Italia 108, quello okkupato dal 2007 , cara amica tu puoi risiedere nel quartiere, ma non hai una memoria e una identità storica del quartiere , quella che solo i residenti nati e cresciuti nel quartiere hanno, l’identità di un quartiere , l’essere un cittadino una città, o il cittadino di una nazione , non si acquisisce con un certificato di residenza oppure con uno di cittadinanza , forse la nostra amica precaria non lo gradisce, ma per molti è ancora valido il concetto di “ius sanguinis”  (o modello tedesco) che presuppone una concezione “oggettiva” della cittadinanza, basata sul sangue, sull’etnia, sulla lingua. Portiamo due esempi di due luoghi della memoria del nostro quartiere , la fabbrica Gentilini e di piazza Alessandria, con i commenti di residenti o di ex-residenti , forse così sarà più facile all’amica “precaria” comprendere il significato d’identità.

LA GENTILINI – VIA NOVARA

Amedeo Santi
Ho fatto le scuole elementari a Via Novara nei primi anni del 1950 e la mattina per colazione mia madre mi comprava alla Gentilini un biscotto wafer quadrato che misurava 10 cm. circa per lato. Raccogliendo le buste che li contenevano ti regalavano uno jo-jo. Abitavo in Via Alessandria e ho ancora il ricordo del profumo di biscotti che veniva dalla fabbrica.

Nicoletta Gianfelici
mio padre da bambino comprava quelli rotti e li finiva al volo e io li ho usati nei biberon per i miei figli con il consenso del pediatra, meglio il burro vero che l’olio di palma dei plas..n. Comunque gli osvego quando ero bambina erano più grandi, il bordo era smerlato ed avevano dei forellini sopra.

Daniela Nocera
la mia amica che vive a Modena ne vuole sempre dei pacchetti, li adora…pensare che il pediatra dei miei figli, quando smisi di allattare verso i 6 mesi entrambi i figli, invece dei plasmon, nel biberon, mi ci fece mettere i biscotti Gentilini dentro insieme al latte ,certi biberon si mandavano giù e come gli piaceva!!!!

Attilio Zuccari
Ecco la mia infanzia! all’angolo di fronte sulla sinistra su via Novara, c’era e credo ci sia ancora la scuola elementare XX Settembre, così si chiamava, e che io frequentavo negli anni 50! ….. ed avere qualche liretta per comprare la merenda …1 o 2 biscotti caldi e fragranti! conservo ancora il loro profumo e sapore!

Laura Coppa
sono nata in Piazza Alessandria 14…..avevo una tata che mi portava a fare una passeggiata vicino al Biscottificio e ancora adesso, che sono passati tanti anni, sento ancora il profumo dei biscotti appena sfornati, ed alla casa del tenore Caruso, per sentirlo cantare, che viveva in una villa nel quartiere Coppedè…ed è vero che gli osvego  vanno mangiati due a due…..

Bruno Mancini
mi ricordo che li vendevano sfusi ed erano in scatole di latta bellissime..

Dario Agostinelli
sono anche io un ex alunno della XX settembre dei primi anni 50 e i biscottificio me lo ricordo molto bene, il profumo dei biscotti Gentilini appena sformati invadeva l’aula ve lo ricordate?, negli anni 70 l’azienda dove lavoravo si trasferì a Settecamini, è il primo giorno di lavoro nella nuova sede, risentii il profumo dei biscotti appena sformati che mi ha riportato indietro con la memoria a via Novara nel 1950.Lo stabilimento Gentilini era li accanto , una piccola precisazione ,mi ricordo che gli Osvego degli anni 50 erano un pò diversi di quelli attuali, erano più lisci è il colore meno biscottato, forse anche il sapore era diverso, ma in tutti questi anni mi sarò assuefatto al nuovo

Marco Siliberti
Ho il negozio di foto a 30 metri dall’ex biscottificio. La vecchia fabbrica è stata demolita negli anni ’60 ed ora c’è un nuovo palazzo in cui ha sede l’ ISPSEL (ente per la sicurezza del lavoro). Di fronte alla parte di Via Alessandria c’e sempre la scuola.

Giuliana Cencioni
Io abitavo in viale XXI Aprile e ricordo che con la mamma andavamo a via Novara proprio per comprare i biscotti alla fabbrica. Il profumo era avvolgente e si sentiva a distanza! Li compro ancora oggi gli osvego ma il profumo di allora è indimenticabile… forse, però, è il ricordo della mia infanzia a renderlo unico!

Carlo Cavallucci ‎
La memoria evidentemente mi falla, davo per fabbrica Gentilini quello che era solo un forno. Poi mia moglie, che è nata e vissuta a via Corvisieri, mi ha confermato che c’era un forno Gentilini anche a p.zza Bologna. La fabbrica attuale sono almeno 20 anni che si trova sulla Tiburtina, ci ho fatto dei lavori non più tardi del 1989.

Viviana Provenzale
Gentilini adesso è in via Affile una traversa della tiburtina dopo il raccordo anulare direzione Tivoli, quando ci passavo davanti mi inebriavo dei profumi di biscotti appena sfornati. leggendo i commenti vedo che tutti li mangiamo, sono troppo buoni.

Roberto Donzelli
Avete notato il binario del tram su Via Alessandria? Questo colloca la foto prima del 1935.

Carlo Grossi
La Gentilini a via Affile ci sta da oltre 50 anni, e´ stata una delle prime a stabilirsi li´ mi ricordo ancora che erano tutti prati, faceva compagnia alla RCA da cui distava pochissimo. In pratica dall´incrocio col raccordo dista 200 metri a destra uscendo in direzione Tivoli.

Lucia Carbone Sarinelli
I biscotti Gentilini rappresentano un pezzo di storia di Roma. Personalmente li trovo troppo dolci, ma ammetto che se mi fanno tornare in mente ricordi lontani dell’infanzia ai quali sono molto legata.

Paolo Blasi
sulla busta del wafer quadrato il trenino con la scritta biscotti Gentilini, 10 buste uno yo-yo.

PIAZZA ALESSANDRIA-ROMA

Daniela Conti
che bella! mia mamma si ricorda che giravano per Roma per distribuire la birra con dei carri trainati da grossi cavalli bianchi (credo razza normanna)

Stefano Pozzi
La razza era: “I cavalli de la birra peroni” .

Maurizio Gerardini
mi hanno raccontato che la fabbrica emanava un piacevolissimo odore di orzo, frumento, che si mescolava con quello del caffè tostato di Contrucci.

Cathy Mazio
Mio padre racconta che ci facevano pure il ghiaccio per le ghiacciaie prima dei frigoriferi…. Infatti quando l’hanno “risistemata” hanno chiuso una sorgente sotto al cortile (credo)

Riccardo Rolli
E’ vero da bambino ricordo il profumo che emanava la fabbrica.

Cristiana Mazzoni
sono crescita qui…mia madre fino ad un anno e mezzo fa aveva il negozio di scarpe “sguera” quanti ricordi! Ho fatto il progetto per la riqualifica della zona tramite l’università!

Raffaella Di Vitto
è vero ora che lo hai nominato lo ricordo anch’io il negozio Sguera..era andato a finire nel dimenticatoio. Ricordo anche l’odore della birreria Peroni (fino a una quarantina di anni fa) e vi assicuro che non era affatto un buon odore, mentre la torrefazione Contrucci con il suo profumo di caffè inebriava mezza via Alessandria..quanto tempo!!!

Pino De Rosis
Ricordo anch’io il carro Peroni trainato da cavalli alsaziani e l’odore acre del luppolo tutt’intorno la zona

Corrado Ulisse
A sinistra Via Bergamo, a destra Via Mantova e più a destra… Via Alessandria… casa mia!

Corrado Ulisse
Cristina Io abitavo di fronte a “Sguera”. Piú a destra c’era Mario, “er pastallovaro” chi se lo ricorda?

Cristiana Mazzoni
quella strada è piena di ricordi….e pensare che forse mi trasferisco a Lugano!!!!

Marco Dalla Negra
anch’io ricordo l’odore del luppolo e abitavo a via palestro!La foto è antecedente alla costruzione del mercato coperto quindi prima degli anni trenta. Il ghiaccio lo facevano a via Cagliari angolo via Nizza, dove desso c’è il nuovo Macro appena inaugurato!

Mariarita Mancini ‎
1947-1959 l’odore della birra, il pezzo di colonna di ghiaccio nella rete d’estate, 30 lire lo ricordo ancora, le scarpe di Sguera, il mercato come lo ricorda Francesco, l’uovo di Pasqua gigantesco di Bondolfi antagonista di Contrucci con i loro odori di tostatura, il profumo dei Gentilini, il vecchietto con le caldarroste di fronte alla scuola…ah quanti ricordi!!!!

SANTORI SFIDA ALEMANNO


Fabrizio Santori, consigliere comunale del Pdl e presidente della commissione Sicurezza, ha annunciato tramite twitter la sua candidatura alle primarie del centrodestra per la candidatura a sindaco di Roma. Santori ha confermato  all’agenzia Dire il filo diretto che lo lega all’attuale presidente della Regione Lazio: “Con Renata Polverini c’e’ un ottimo feeling. Sto da tempo dialogando con lei, ora vediamo cosa succede. Le sue idee mi piacciono molto. E penso che in Regione stia dando una grande prova di trasparenza dopo i gravi fatti del Consiglio. Ma il dialogo con lei non e’ recente, va avanti da tempo”.

“Per ora – ha aggiunto il consigliere comunale – non voglio svelare il mio programma. Ma dopo quattro anni di amministrazione ho le idee ben chiare e le mie proposte saranno rese note in un evento che prepareremo prossimamente. Sara’ un programma dettagliato”. In tanti sono già pronti a seguire Santori. “E’ giunto il momento di vedere facce nuove e di promuovere un ricambio generazionale, ma soprattutto di fare pulizia, come bene chiede la Polverini in merito alla vicenda che coinvolge la sua amministrazione alla Pisana” hanno dichiarato Francesco Corsi, Roberto Fedeli e Marco Giudici, consiglieri rispettivamente del VI, IX e XVI municipio. Sostegno alla candidatura di Santori è arrivato anche da     Daniela Chiappetti presidente del consiglio del II municipio,  da Augusto Santori (XV) e  Emiliano Corsi (VII).

News di Marcello Viaggio

PIANO MASSIMA OCCUPABILITA’ 2 MUNICIPIO


Stop al proliferare di tavoli, sedie, pannelli, pedane e ombrelloni sui marciapiedi e le strade nei dintorni dello storico mercato coperto di piazza Alessandria. Il Consiglio del II Municipio, riunito in seduta straordinaria, ha infatti approvato stamattina, con voto unanime, l’avvio dell’iter per l’istituzione del piano di massima occupabilita’ nel cosiddetto quadrante ‘Macro’, e in particolare per quanto riguarda la piazza del mercato e le vie limitrofe. Obiettivo del piano, ha spiegato all’agenzia Dire il presidente della commissione Bilancio e Sicurezza del II Municipio, Roberto Cappiello, e’ appunto “limitare il proliferare di autorizzazioni di occupazione suolo pubblico”.
“Finalmente- ha commentato Cappiello- dopo 4 anni comincia l’iter per il piano di massima occupabilita’ del quadrante ‘Macro’. L’intervento riguardera’ le vie limitrofe al mercato coperto, quelle che confluiscono in piazza Alessandria, per regolare il rilascio delle osp, che ormai sono veramente troppe: solo tra via Mantova e via Alessandria ci sono almeno una ventina di pedane, che tolgono troppo spazio ai parcheggi”. Il primo passo sara’ proprio il censimento delle osp e dei parcheggi, per verificare lo stato attuale e individuare un punto di equilibrio. Questo, ha spiegato sempre alla Dire l’esponente del II Municipio, “portera’ benefici per i cittadini senza influire negativamente sull’attivita’ dei commercianti. Sara’ un iter lungo- ha concluso Cappiello- ma speriamo che venga completato il prima possibile per evitare ulteriori disagi ai residenti”.

I FURBETTI DELL’ASSICURAZIONE E DEL BOLLO MACCHINA


Visto che la precaria, ci prende in giro per le pedane, dimostriamo  come  i suoi condomini evadono il bollo auto e di peggio sono bombe itineranti perché non pagano nemmeno l’assicurazione. Se fanno un incidente visto che sono precari oppure disoccupati, non vi daranno un euro per i danni, e di peggio se vi causeranno danni a persone, dovrà rimborsarvi il fondo vittime della strada. Come documenta la foto, l’assicurazione è scaduta nel 2010, la tassa di circolazione non pervenuta.

A ci dimenticavamo, nel condominio di Corso d’Italia 108 ci sono gli interni come nei nostri palazzi , certo i nostri stabili sono abitati, da evasori, ricchi che spremono come limoni i badanti, che noi da vecchi reazionari, chiamavamo “serve”, non esistono disoccupati o precari rompipalle, viviamo felici alla faccia di chi ce la tira. Chissà se l’interno 41 di corso d’Italia 108 ci legge e riceve la posta? Pur essendo pericolosi , abbiamo cancellato alcuni numeri delle targhe, a noi piace la legalità non la delazione, vediamo se qualcuno interviene.

 

 

 

 

 

NON BISOGNA LASCIARSI SOPRAFFARE


Il commento che ci invia il consigliere IdV Alessandro Ricci , lo avevamo sempre pensato e intuito, immaginavamo che i posti messi a disposizione nelle singole concessioni, erano in molti casi virtuali, proponiamo per interrompere il male affare che nel concedere le prossime concessioni per pedane e gazebi, i bar e i ristoranti, devono dotarsi di un cartello (tipo quello delle O.S.P. per i passi carrai) dove sia indicato il numero della concessione, i posti disponibili per i residenti e più importante DOVE sono i posti e in che STRUTTURA , così la finiamo con i posti virtuali e con il racket dei parcheggi. Certo ci meravigliamo sempre che nel mondo, ci collegano alla mafia ed altre organizzazioni criminali, poi nel nostro piccolo quotidiano, ci facciamo sottomettere al ricatto , del politico maneggione, del garagista che lucra sul posto, del vigile  urbano mela marcia che ci multa l’attività per spillarci la stecca, allora visto che tutti parlano di Borsellino, citiamo una sua frase sulla mafia, ma che va bene nelle piccole come nelle grandi  intimidazioni  , va bene sia per gli uomini d’onore, che con il cialtrone di quartiere e va ancora meglio con il politico maneggione. Tutti parliamo di cambiare , di cambiamento , poi facciamo come Don Abbondio siamo vasi di coccio, con attorno vasi di ferro. Capisco il cittadino, capisco il commerciante ma se non saltiamo oltre l’ostacolo, anche nel nostro piccolo ci meritiamo no 260 mq di pedane, ma 2600 mq.

“E’ normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio.  Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”

Diamo la parola allo sfogo del consigliere Ricci :

Cari concittadini, sono profondamente deluso dalla vostra scarsa partecipazione alle vicende riguardanti il territorio che voi dichiarate di amare, e quando si tratta di intervenire sui fatti concreti avete sempre di meglio da fare. A me non mi pagano per andare in municipio per sbattermi per i vostri interessi e ci rimetto moltissimo del mio, tanto che la prox volta, se sarò eletto mi occuperò di altri quartieri un po’ meno snob. Tanto voi non mi votate comunque ed eleggete persone che vi usano come trampolino per migliori fortune e che non conoscono nemmeno le strade del ns quartiere. Per infierire vi racconto una storiella.

Per avere la concessione di una pedana un requisito imprescindibile è la disponibilità di posti auto che l’esercente commerciale mette a disposizione in un garage della zona in compensazione di quelli sottratti dalla pedana. Deve presentare il contratto in municipio e allora via libera alla pedana. Un esercente un po’ ciarliero mi ha detto che paga il posto auto soltanto € 100 + iva al mese. Un ottimo prezzo, solo che il garagista dice: “Io ti dò il contratto ma la macchina non me la porti!” Uhao! geniale, ma voi ve la pijate in saccoccia. Allora che dovete fà? Semplice; tutte le sere andate in una pizzeria o altro e chiedete il posto sostitutivo. Magari le prime volte il garagista farà il pesce in barile e vi farà posteggiare, ma se ci andate tutti i giorni si agiterà e scoprirete qualche altarino. La mia informatrice (donna e questo è già un indizio), non ha voluto pagare per un mese visto che lavori stradali davanti al suo esercizio le hanno impedito l’attività. Allora il buon garagista è andato a minacciarla di farle togliere la pedana e sono subito arrivati i vigili per fargliela smontare. Questa signora è andata in municipio e tra urla, strepiti e minacce di denunce varie ha sventato il ricatto. Tutti quelli che hanno pendenze od interessi con gli enti concessori, tipo comune e municipi, non ti faranno mai i nomi, soprattutto se poi avranno soddisfazione. Mezze denunce ne abbiamo a bizzeffe ma poi le pratiche si chiudono e tutti muti. Purtroppo in questo caso arrivo al dunque e con un semplice accesso agli atti trovo il garage e ci mando la finanza tanto per contare quanti posti ha e quanti ne vende, e per farlo chiudere per sempre. Per le pedane vedetevela voi, come sempre. Cordialmente
Alessandro Ricci

ERAVAMO QUATTRO AMICI AL BAR….


Giovedì u.s. come al solito presenti, all’ennesimo Consiglio inconcludente, sull’argomento pedane del Quadrilatero de Macro, ci è venuta in mente una canzone di Gino Paoli, voi direte ma cosa c’entra una canzonetta con una cosa seria, come un Consiglio del 2° Municipio ? La canzone ha un motivetto che si ripete così “Eravamo quattro amici al bar , che volevamo cambiare il mondo”,noi molto più modestamente volevamo che ci fosse una svolta sull’argomento pedane ,proprio così tutti sono incazzati neri contro le pedane, nessuno le vuole , tutti a lamentarsi che hanno reso le vie del nostro quartiere, una pizzeria a cielo aperto e come al solito eravamo lì, i soliti noti o i soliti rompipalle, e allora bisogna dirlo chiaro cari Residenti vi meritate le pedane, ha ragione la così detta “precaria”, a sbertucciarci prendendoci in giro.Se non sapete reagire e protestare, con quei politici sia di destra che di sinistra, allora vi meritate quello che avete.

Un Residente si è preso lo sfizio, di farsi un giro tra le nostre vie , leggete sotto, forse non serve a nulla, ma almeno basta mormorare, alzate il sedere e fate qualcosa :

Cari signori ho contato e misurato una parte delle pedane istallate in una ristretta area intorno a piazza Alessandria. Il prospetto riportato in allegato dà un idea della perdita del controllo nel rilascio delle concessioni da parte dei responsabili del nostro Municipio. Vorrei dire che questo rilievo è indirizzato principalmente a loro affinché si rendano conto di che cosa hanno fatto del nostro  quartiere ridotto a una fitta sequela di circa 260 mq. di  pedane, per una lunghezza di 154 m.,  che a volte si susseguono senza soluzione di continuità come nel caso del Bandana e del Disco Volante che insieme assommano a circa 90 m.  A essere ottimisti, si può pensare  che la questione sia loro sfuggita di mano.E chi controlla il rispetto delle norme? Dove sono i posti auto che ogni gestore doveva presentare al posto di quelli sottratti? Le pedane più lunghe delle porte del locale, i tavolinetti sul  marciapiede oltre la pedana, il prolungamento sovrapposto al marciapiede dove si può facilmente inciampare.Siamo in un quartiere dove per attraversare la strada bisogna tener conto della presenza di 154 metri di marciapiedi costeggiati  dalle pedane, al di là del problema del parcheggio il cui reperimento è ormai ridotto ad una sorta di terno al lotto.A questo si deve aggiungere quello che, a mio avviso, è il problema più importante: l’annullamento  della quiete notturna, visto che, fino alle 2,30, ora in cui il personale del Bandana finisce le operazioni di chiusura del locale, non c’è possibilità di riposare.

Questa credo che si possa definire una vera e propria violazione del diritto del cittadino che è costretto a subire a casa sua le prepotenze degli altri.

Tre proposte:

  1. 1.       Venga  istituito quantomeno un servizio notturno di sorveglianza da parte dei Vigili attualmente inesistente visto che ormai non si ottiene in nessun modo il loro intervento, qualsiasi  cosa accada.
  2. 2.       I locali che devono cessare l’attività all’aperto alle 24 vengano costretti a rispettare le disposizioni.
  3. Finiamola con la concessione di nuove pedane. Non è vero che se si è dato a uno non si può negare a un altro. Facciamo finalmente questo piano d’occupazione

A.C.

Ecco metro per metro l’occupazione di un quartiere, per trasformarlo in pizzeria-ristorante a cielo aperto.

Locale      Civico    Lunghezza m. Larghezza m. Superficie mq.
VIA BERGAMO
Pizzeria 5b 6,5 2 13
La Maremma 18 7,85 1,1 8,635
Caffè Fassino 24 3,57 1,43 5,1051
Bar Al-Fe 45 5,7 1,43 8,151
OP!S 56 10 1,43 14,3
Pizzeria 62 6,42 1,43 9,1806
Totale   40,04 8,82 58,3717
V. ALESSANDRIA
Birreria 39 2,85 2,85 8,1225
Giggetto 43 13,6 1,8 24,48
Disco Volante 48 14,3 1,43 20,449
Pub Bandana 42 10,7 1,43 15,301
Pani e Pesci 20 7,86 1,43 11,2398
Bella Napoli 9 9,28 1,43 13,2704
Pizzeria 106 8,57 1,43 12,2551
La Maremma 119 7,14 2,86 20,4204
Totale   74,3 14,66 125,5382
VIA PAGLIARI
Bonanni 17 9,3 1 9,3
VIA ANCONA
L’Archetto 33 5 1 5
VIA MESSINA
Tribecca 21 3,6 2,8 10,08
VIA MANTOVA
Orlando 5 14 2,85 39,9
VIA C. PAOLETTI
Checco e Lina             27 7,7 1,43 11,011
Totale generale 153,94 32,56 259,2009